Cosa porteremo nel prossimo inverno? Ecco le cose da sapere dopo Milano Moda Donna. Che mai, come quest'anno, risulta scissa in due. È il trend Dottor Jekyll & Mr Hide.
La moda che verrà soffre di una malattia psicotica: la schizofrenia. Un disturbo del pensiero e dell'azione che le fornisce due personalità distinte, in netta contrapposizione.
Dottor Jekyll e Mister Hide, per intenderci. Le donne, così, potranno scegliere di essere Simon Le Bon ai tempi d'oro oppure una diva del cinema, all'epoca dei telefoni bianchi.
Le prime si vestiranno soprattutto Gucci e Cavalli, riscopriranno i leggings, indosseranno chiodi di pelle, oseranno gli stivali di pelle alti alla coscia, si ricopriranno di borchie. Le seconde si aggrapperanno alle tende come attrici sul palcoscenico, mostreranno un filo di gamba sotto il drappeggio di seta, ammiccheranno maliarde dietro le ruches della loro blusa.
Risulta un po' strano, però, vedere come questa seconda tendenza arrivi dagli stilisti più giovani: Gabriele Colangelo, Albino, Aquilano e Rimondi. Designer di trent'anni che sembrano ragionare seguendo l'eleganza delle loro nonne piuttosto che le esigenze delle loro coetanee.
I grandi stilisti, al contrario, vivono nel perenne rimpianto degli anni Ottanta. Qui, però, va fatto un distinguo. Da una parte c'è Marc Jacobs, con la sua follia da Studio 54 e da mercatino dell'usato. Dall'altra ci sono gli italiani, influenzati non solo dai brand francesi come Balmain e Givenchy, ma soprattutto dalle consulenti-stylist di queste maison, tutte provenienti dallo staff di Vogue Paris, rivista capitana da Carine Roitfeld: a queste ultime, infatti. va ricondotta la tendenza "sporca&cattiva" che guarda a certo rock dei fabulous eighties.
La vera assente della kermesse milanese, però, resta la creatività. Al suo posto, come effetto della crisi, arriva la furbizia. Che, a dispetto di quanto ci si possa aspettare, porta due ottimi risultati. Il primo è quello di Prada. Il pensiero di Miuccia è semplice: mi chiedete di vendere? Io vi faccio tailleur e cappotti. Perfetti, belli, quasi nuovi. L'altro è quello di DSquared2. I due gemelli canadesi, infatti, vanno a scuola dalle sorelle Olsen e da tutte le aspiranti Paris Hilton. E sfoderano una collezione reale, vera, azzeccata. Lo specchio dei tempi in cui viviamo.
Restano, infine, Alessandro Dell'Acqua e Jil Sander. La collezione del primo è memorabile, ricchissima, molto sofisticata: forse un po' troppo, in tempo di crisi. Si teme, infatti, che il pezzo "troppo speciale" non trovi il mercato sperato. La seconda, firmata da Raf Simmons, prova una via di mezzo con un défilé diviso in due: da una parte un tributo ai capi storici del brand; dall'altra un esperimento di creatività totale.
Difficile dire oggi chi venderà cosa. Come è impossibile capire quando questa recessione finirà. Resta il fatto, a nostro parere, che la moda si nutre di contemporaneità più che di rimpianti. Di esperimenti, più che di ripieghi. A ben vedere, c'è tutto lo spazio per qualcosa di veramente nuovo. Lo chiede a gran voce tutto il settore: dalla stampa ai compratori; dagli addetti ai lavori fino a tutti i clienti.
___________________________________________________________________________________________________________________La moda che verrà soffre di una malattia psicotica: la schizofrenia. Un disturbo del pensiero e dell'azione che le fornisce due personalità distinte, in netta contrapposizione.
Dottor Jekyll e Mister Hide, per intenderci. Le donne, così, potranno scegliere di essere Simon Le Bon ai tempi d'oro oppure una diva del cinema, all'epoca dei telefoni bianchi.
Le prime si vestiranno soprattutto Gucci e Cavalli, riscopriranno i leggings, indosseranno chiodi di pelle, oseranno gli stivali di pelle alti alla coscia, si ricopriranno di borchie. Le seconde si aggrapperanno alle tende come attrici sul palcoscenico, mostreranno un filo di gamba sotto il drappeggio di seta, ammiccheranno maliarde dietro le ruches della loro blusa.
Risulta un po' strano, però, vedere come questa seconda tendenza arrivi dagli stilisti più giovani: Gabriele Colangelo, Albino, Aquilano e Rimondi. Designer di trent'anni che sembrano ragionare seguendo l'eleganza delle loro nonne piuttosto che le esigenze delle loro coetanee.
I grandi stilisti, al contrario, vivono nel perenne rimpianto degli anni Ottanta. Qui, però, va fatto un distinguo. Da una parte c'è Marc Jacobs, con la sua follia da Studio 54 e da mercatino dell'usato. Dall'altra ci sono gli italiani, influenzati non solo dai brand francesi come Balmain e Givenchy, ma soprattutto dalle consulenti-stylist di queste maison, tutte provenienti dallo staff di Vogue Paris, rivista capitana da Carine Roitfeld: a queste ultime, infatti. va ricondotta la tendenza "sporca&cattiva" che guarda a certo rock dei fabulous eighties.
La vera assente della kermesse milanese, però, resta la creatività. Al suo posto, come effetto della crisi, arriva la furbizia. Che, a dispetto di quanto ci si possa aspettare, porta due ottimi risultati. Il primo è quello di Prada. Il pensiero di Miuccia è semplice: mi chiedete di vendere? Io vi faccio tailleur e cappotti. Perfetti, belli, quasi nuovi. L'altro è quello di DSquared2. I due gemelli canadesi, infatti, vanno a scuola dalle sorelle Olsen e da tutte le aspiranti Paris Hilton. E sfoderano una collezione reale, vera, azzeccata. Lo specchio dei tempi in cui viviamo.
Restano, infine, Alessandro Dell'Acqua e Jil Sander. La collezione del primo è memorabile, ricchissima, molto sofisticata: forse un po' troppo, in tempo di crisi. Si teme, infatti, che il pezzo "troppo speciale" non trovi il mercato sperato. La seconda, firmata da Raf Simmons, prova una via di mezzo con un défilé diviso in due: da una parte un tributo ai capi storici del brand; dall'altra un esperimento di creatività totale.
Difficile dire oggi chi venderà cosa. Come è impossibile capire quando questa recessione finirà. Resta il fatto, a nostro parere, che la moda si nutre di contemporaneità più che di rimpianti. Di esperimenti, più che di ripieghi. A ben vedere, c'è tutto lo spazio per qualcosa di veramente nuovo. Lo chiede a gran voce tutto il settore: dalla stampa ai compratori; dagli addetti ai lavori fino a tutti i clienti.
Tradução:
O que vamos usar no próximo Inverno? Eis uma das coisas para saber depois do Milano Moda Donna. Que mais do que nunca, como neste ano, esta dividido em dois. É a tendência Dr. Jekyll e Sr. Hide.
Dolce&Gabbana, Fendi, Iceberg
A Moda que você vai ver sofre de uma doença psicótica: a esquizofrenia. Um transtorno de pensamento e da ação que prevê duas personalidades distintas, em nítido contraposição.
Versace
Dr. Jekyll e Mr. Hide, por exemplo. As mulheres, assim, pode optar por serem Simon Le Bon na época nos anos dourados ou uma diva do cinema na época dos telefones brancos.
Dolce&Gabbana, Gianfranco Ferré, Dolce&Gabbana.
Primeiro se vestirão principalmente usando Gucci e Cavalli, redescobrirão os leggings, vestirão jaquetas de couro, ousarão das botas de couro na altura da coxa e se recobrirão com pregos. Segundo se agarrarão nas cortinas como atrizes em cena de teatro, mostrarão um pedaço de suas pernas sob um drapeado de seda e esconderão fantasias por de trás dos bababos da sua blusa.
Fendi, Prada, Versace
Parece um pouco estranho, porém, vocês vão ver como esta segunda tendência chega com os estilistas mais jovens, como: Gabriele Colangelo, Albino, Aquilano e Rimondi. Designers por volta de trinta anos de idade e que pensam com a elegância dos seus avós, em vez de seguir a necessidades de seus similares.
Francesco Scognamiglio, Gabriele Colangelo, Alessandro Dell’Acqua
Os grandes estilistas, ao contrario, vivem em um eterno pesar dos anos oitenta. No entanto, uma distinção deve ser feita. Em um lado, há Marc Jacobs, com sua loucura pelo Studio 54 e do mercado de usados. Em segundo lugar, há os italianos, influenciado não apenas pelos marcas francesas como Balmain e Givenchy, mas, principalmente, pelos consultores-estilistas dessas maison, todos provenientes do pessoal da revista Vogue Paris e Capitana por Carine Roitfeld: esta última, na verdade, é responsável pela tendência "suja e má", que analisa alguns fabulosos do rock dos anos oitenta .
Roberto Cavalli, Jo No Fui, Gucci
joias de Albino e roupa de Rossana Buriassi
A verdadeira ausência da “kermesse milanese”, no entanto, resta a criatividade. Em seu lugar, com o efeito da crise, vem a astúcia. Que, a respeito de quando se pode esperar, porta dois ótimos resultados. O primeiro 'e aquele da Prada. O pensamento de Miuccia 'e simples: você me perguntar sobre vendas? Eu faço ternos e casacos. Perfeito, lindo, quase novo. A outra é a DSquared2. Os dois gêmeos canadenses, de fato, vão para a escola das irmãs Olsen e de todas as aspirentes a Paris Hilton. E subirão na vida com uma coleção real, verdadeira, que dará certo.
O espelho dos tempos em que vivemos.
O espelho dos tempos em que vivemos.
Prada
DSquared2
Bottega Veneta, Max Mara, Burberry Prorsum
Restam, finalmente, Alessandro Dell'Acqua e Jil Sander. A coleção do primeiro é memorável, muito rica e sofisticada: talvez ate de mais, em tempos de crise. Teme-se, de facto, que o pedaço "muito especial" não encontre o mercado esperado. A segunda, assinada por Raf Simmons, tente uma terceira saída em um desfiladeiro dividido em dois: de um lado uma homenagem aos chefes das marcas de história; do outro um experimento de criatividade total.
Missoni, Iceberg, fendi
Difícil de dizer hoje sobre o que vai vender. Como é impossível saber quando essa rescessao acabara. O fato 'e que em nosso parecer que a moda se alimenta do contemporâneo e não de lamentação. De experiências, em vez de dobras. Na verdade, tem todo o espaço para algo verdadeiramente novo. Pergunta em voz alta em toda a indústria, a partir da estamparia para os compradores, de profissionais para todos os clientes.
Texto: Simone Marchetti
Tradução: Gabriela Zanin
Imagens:http://temi.repubblica.it/seidimoda-autunno- inverno-2009/2009/03/04/tendenze-x-simone/?photo=1
Tradução: Gabriela Zanin
Imagens:http://temi.repubblica.it/seidimoda-autunno- inverno-2009/2009/03/04/tendenze-x-simone/?photo=1
.jpg)
.jpg)
Nenhum comentário:
Postar um comentário